Atro che pane dei poveri. Il nostro piatto forte, piada o piadina che la si chiami non farà alcuna differenza, è lanciatissimo alla conquista dell’Europa. Il conto alla rovescia per l’iscrizione nel registro europeo delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche protette è scattato con la pubblicazione della domanda di registrazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Ora la procedura prevede tre mesi di tempo per permettere agli altri Stati membri di presentare eventuali domande di opposizione. Trascorso questo periodo, la “Piadina-Piada romagnola IGP” sarà ufficialmente iscritta nel prestigioso registro. “Una bella notizia per un prodotto che in tutto il mondo parla di questa regione e delle sue tradizioni enogastronomiche. L’Igp per la piadina romagnola porterà a 40 il numero delle specialità del nostro territorio
La Voce di Romagna
tutelate nella loro unicità dall’Europa. E’ un primato nazionale ed è il riconoscimento di un agroalimentare straordinariamente ricco di storia, di tradizione, biodiversità e tipicità, che ha saputo conciliare modernità e identità. Tra non molto, fuori dalla Romagna nessuno potrà più usurpare il nome di questo prodotto unico e irripetibile”, interviene l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni.