Corriere della Sera – Economia
Se è vero che Internet rappresenta la più grande rivoluzione umana dopo il passaggio dal cavallo al motore a scoppio, è impensabile che non abbia un effetto dirompente anche sull’economia reale. La reazione causa-effetto non è stata immediata ma adesso è sempre più evidente. Anche i soggetti più piccoli come le Pmi italiane. In media nei Paesi del G20 l’economia di Internet ha già un valore superiore al 4% del Pil e contribuisce in media al 21% della crescita annua del Pil. In Italia i valori si aggirano intorno al 2% ma con ampi margini di miglioramento.
Secondo lo studio «Fattore Internet», realizzato da Boston consulting group, l’Internet economy registrerà una crescita annua di circa l’1,5% da qui al 2016. Il concetto però rimane astratto finché non si individua una concreta leva di business. Il nostro paese ce l’ha: si chiama made in Italy ed è una delle voci più forti nelle ricerche online con un margine di crescita costante. A registrare la crescita del «fattore made in Italy» è Google che attesta che nel 2013 le ricerche sono cresciute del 12% rispetto al 2012.