Un giro di vite sulle falsificazioni dei prodotti DOP e IGP. Ad annunciarla nei giorni scorsi il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, dopo l’episodio del sequestro, avvenuto fra la Toscana, la Liguria e l’Umbria di 30mila bottiglie di vino di scarsa qualità, ma etichettato come Brunello di Montalcino DOP, Montefalco Sagrantino DOP o ancora con i brand di altre famose Docg toscane. «Nel decreto “Campo Italia” che sarà all’esame a uno dei prossimi Consigli dei ministri – ha annunciato Martina – saranno previsti anche alcuni inasprimenti delle pene a carico di chi si rivelerà colpevole di aver falsificato i marchi dei prodotti DOP e IGP con in prima fila i vini». E sempre nell’ ottica di rendere più efficaci i controlli il ministro ha ricordato che con lo stesso decreto sarà anticipato, in materia di controlli del vino, l’entrata in vigore degli istituti della diffida e del registro
Agrisole – Il Sole 24 Ore
unico dei controlli. Il sequestro (nell’inchiesta si contano al momento sei indagati) ha immediatamente acceso le polemiche sul sistema di verifiche all’interno del settore vitivinicolo che nonostante i mille adempimenti non riesce a evitare zone d’ombra.