Italia Oggi
Sui domini internet del vino la parola passa agli stati. Il tempo dato dall’Icann (l’ente che gestisce l’assegnazione dei domini) ai privati per trovare un accordo sulle stringhe «orine» e «vin» è scaduto e tre ministri francesi (Fabius per gli esteri, Le Foll per l’agricoltura e Lemaire per l’agenda digitale) hanno scritto una lettera di fuoco al presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso. L’Italia, da parte sua, sta cercando consenso tra le capitali europee per un’iniziativa che veda la partecipazione di tutti i ministri egli stati coinvolti nella vicenda.
Tutte azioni per ricordare, si legge nella lettera del governo di Parigi, «all’Icann e al governo americano l’apposizione dei paesi Ue a un’assegnazione» dei domini ovine e vin «senza protezione perle denominazioni di origine», fino a ipotizzare «se necessario, la non aggiudicazione di queste estensioni».