Italia Oggi
Le norme contenute nel decreto #campolibero sono senz’altro positive per l’agricoltura, perché incentivano l’imprenditoria giovanile, favoriscono gli investimenti finalizzati all’innovazione e all’e-commerce, cominciano a disboscare la selva infinita di pratiche e rapporti con la Pa, regolano in modo più razionale i controlli sulle imprese. Nel complesso rappresentano un passo avanti importante, alla vigilia dell’applicazione nel nostro paese della riforma della Pac. Tra le tante misure, alcune per il lavoro dipendente.
La riduzione, di un terzo, del costo del lavoro per le aziende agricole che assumono lavoratori a tempo indeterminato o stagionali, garantendo per un triennio almeno 150 giornate l’anno, è una norma, frutto del dialogo costruttivo avviato dal ministro con le organizzazioni sindacali; oltre a incidere positivamente sul bilancio delle aziende, questo provvedimento fa anche cade re ogni alibi a chi utilizza il lavoro nero: da oggi, infatti, il rispetto di norme e contratti è più vantaggioso del salario di piazza.