La Tribuna di Treviso
L’estate che non c’è stata fa arrancare la produzione del radicchio nelle sue varie tipologie: cespi più piccoli e prezzi in crescita. Le piogge di luglio e agosto, con grandine e temperature ben sotto la media stagionale, non hanno minato solo gli affari del comparto turistico. Anche il “nostro” radicchio sta pagando gli effetti dell’estate pazza. «Non resteremo senza radicchio, anche se otterremo la produzione con grosse difficoltà ed enormi sacrifici», spiega Paolo Manzan, presidente del Consorzio di tutela del Radicchio Rosso di Treviso IGP e Radicchio Variegato di Castelfranco IGP con sede a Zero Branco, «i produttori hanno sostenuto maggiori costi per la piantumazione. Con la raccolta si vedranno i veri danni, inevitabili ma al momento non quantificabili». La cartina al tornasole di una situazione critica per la produzione è quella offerta dal Radicchio di Treviso precoce IGP: già da una settimana è iniziata la commercializzazione che proseguirà fino alla metà di novembre.