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Secondo il report sui prodotti alimentari di qualità, presentato dall’Istat lo scorso 18 settembre, l’Italia si conferma il primo Paese per numero di riconoscimenti Dop, Igp e Stg conferiti dall’Unione Europea. I prodotti agroalimentari made in Italy di qualità riconosciuti a fine 2013 sono complessivamente 261 (13 in più rispetto al 2012) e riguardano per lo più prodotti base della tradizione culinaria italiana, quali frutta, verdura, formaggi, olio extravergine di oliva e carni fresche. Sempre secondo l’Istat, che ha comunicato che nel 2013 sono cresciuti di oltre 200 unità gli operatori certificati, e complessivamente sono più di 80.000 le aziende, risulta centrale il ruolo della certificazione. Per le imprese agroalimentari italiane ricevere una certificazione di qualità rappresenta un concreto passaporto per l’export, perché senza questi «bollini» i prodotti alimentari di qualità come i prodotti biologici, rischierebbero di non essere accettati sui mercati internazionali, con un grave danno all’economia del Paese. Parliamo, infatti, di un mercato di assoluto rilievo. Il rapporto Qualivita 2013 calcola che gli 80.000 operatori impegnati nelle produzioni Dop, Igp o Stg (produttori e trasformatori) fatturano quasi 9 miliardi di euro (7 nella sola fase primaria), mentre al consumo si raggiunge la somma di 12,6 miliardi, di cui un quinto dai mercati esteri.
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