La Repubblica
Nel solo mese di settembre, il danno economico per i produttori italiani è stato di 100 milioni di euro. E la situazione peggiora mentre prospera il falso Made in Italy. Una ferita aperta. Una lenta, costante e velenosa emorragia. Fatta di milioni. Dall’inizio dell’anno l’interscambio tra Italia e Russia si è ridotto di 3,2 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2013: a dare la misura di quanto le sanzioni introdotte a seguito della crisi ucraina stiano costando al export italiano è stato Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia, intervenuto nel corso del Forum euroasiatico del 23 e 24 ottobre a Verona. «Solo a settembre sono scomparsi oltre 100 milioni di euro delle nostre esportazioni verso Mosca».
Il settore più colpito è decisamente il food: nel primo mese di applicazione delle sanzioni (entrate in vigore lo scorso 7 agosto), le esportazioni agricole sono crollate del 63%, e quelle degli alimentari del 12%. L’allarme arriva dalla Coldiretti, che denuncia anche la preoccupante diffusione delle imitazioni dei prodotti simbolo della tavola italiana.