La Provincia di Sondrio
Sono i numeri del mercato, oltre che il metodo, a diversificare le produzioni di Consorzio di salvaguardia del Bitto storico e Consorzio di tutela Valtellina Casera DOP e Bitto DOP. Nella giornata di lunedì l’accordo siglato trai due Consorzi e la Camera di Commercio ha sancito la possibilità di rendere complementari le due produzioni, ognuna con le proprie specificità e con il riconoscimento per il Bitto storico di prodotto di traino per l’intera filiera agroalimentare, a partire da quella lattiero-casearia e in particolare del Bitto DOP del Ctcb. La prima evidente differenza sta alla base, visto che nel Consorzio di tutela i produttori di Bitto DOP sono 71 su altrettanti alpeggi della provincia
mentre a far capo al Consorzio di salvaguardia del Bitto storico e all’antico metodo di produzione protetto da un Presidio di Slow Food sono ad oggi 12 alpeggi. Per il Bitto storico i dati parlano di una produzione complessiva di 400 quintali di formaggio l’anno (una media di 30 quintali di produzione per singolo alpeggio) contro i 2.260 quintali del Bitto DOP del Consorzio di tutela. Parlando di forme si tratta nel primo caso di 3mila all’anno contro 17.426. Il prezzo medio al produttore è di 11 euro al chilogrammo per il Bitto del Consorzio di tutela.