Il Sole 24 Ore.
Siamo il terzo fornitore di vino del Canada. Il secondo per i formaggi, per la pasta e per la conserva di pomodoro; addirittura l’Italia è prima per esportazione di olio d’oliva. Di tutto il nostro export agroalimentare nel mondo, il Canada rappresenta già il 16%. Ed è un Paese ricco e in crescita: più 2,4% la crescita del Pil attesa per il 2015, solo del 6,9% il tasso di disoccupazione del 2014.
Non solo: non appena entrerà in vigore (presumibilmente fra due anni) il Cera, l’accordo economico-commerciale che Bruxelles e Ottawa hanno concluso lo scorso settembre,tra eliminazione delle barriere tariffarie e recepimento delle Indicazioni geografiche tipiche l’interscambio tra Europa e Canada conoscerà un boom del +22,9%.
È con i primati già ottenuti dal made in Italy e con queste nuove opportunità nella mente che una sessantina di aziende del comparto agroalimentare italiano cominciano oggi la loro missione in Canada, capitanata dal viceministro per le Politiche agricole, Andrea Olivero, e organizzata da Confindustria, Ice, Abi (presenti cinque gruppi bancari), Rete Imprese Italia, Unioncamere e Alleanza delle cooperative italiane e Unioncamere, con il patrocinio dei ministeri dello Sviluppo economico e degli Affari esteri.
Oggi siamo il primo fornitore europeo del Canada di prodotti alimentari con oltre i miliardo di dollari canadesi (circa 730 milioni di curo) di export e una quota del 24%io delle esportazioni totali di settore dalla UE.