Avvenire.
Per un batterio l’Europa si scontra con l’Italia. È la vicenda della Xylella fastidiosa che ha colpito gli olivi del Salento in Puglia ma che, secondo la Commissione Ue, potrebbe propagarsi anche ad altre aree di coltivazione (oltre che ad altre piante), mettendo a rischio uno dei comparti di primo piano dell’agricoltura mediterranea. Intanto, l’olivicoltura in Puglia è già in ginocchio, esattamente quello che non ci voleva per il settore dell’olio italiano, già alle prese con un’annata piuttosto difficile.
Per combattere questa malattia, l’Italia è intervenuta tardi e non abbastanza efficacemente ha spiegato la Commissione Ue. Per l’Europa era necessario iniziare con la campagna di abbattimenti delle piante molto prima e con più decisione. Accuse respinte al mittente da parte del Ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina. L’Italia, di fatto, ha approvato il piano di emergenza della Protezione civile a marzo con uno stanziamento di circa 13,6 milioni di euro; un progetto complesso in cinque mosse, ma che è stato bloccato proprio all’inizio delle operazioni da un ricorso al Tar da parte di un proprietario. Uno sviluppo della vicenda che certamente non farà piacere a Bruxelles che, comunque, è in attesa di ulteriori approfondimenti tecnici da parte dell’Efsa. Secondo quanto riferiscono fonti Ue, la vera decisione su cosa fare in più è attesa per la riunione di fine aprile del Comitato permanente per la salute delle piante.