Paolo Tanara, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma: all’estero stiamo ottenendo brillanti risultati, merito del lavoro di squadra. Il Prosciutto di Parma DOP chiude il 2014 con una produzione di circa 8.800.000 prosciutti in calo del 3,2% rispetto al 2013. Con il 70% della produzione assorbita, l’Italia si conferma il primo mercato di sbocco per il Prosciutto di Parma DOP, ma soffre della crisi che ha caratterizzato tutta l’economia nazionale nel 2014. La sfavorevole situazione che ha coinvolto i prodotti alimentari ha generato una flessione del mercato del prosciutto crudo dell’8,9% sul 2013. «In questo contesto anche il Prosciutto di Parma DOP ha subito un calo dei consumi del 6,1% – si legge in una nota del Consorzio – comunque inferiore rispetto a quella dei principali concorrenti».
«Le buone notizie arrivano ancora una volta dal fronte internazionale – ha dichiarato Paolo Tanara, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma – dove il Parma sta ottenendo brillanti risultati, frutto di un progetto di crescita che coinvolge l’intero comparto. Negli ultimi dieci anni, abbiamo saputo migliorarci e le nostre esportazioni sono cresciute di quasi i milione di pezzi e la quota sul totale della produzione annuale è passata dal 18% al 30%. A livello strategico, è il lavoro di squadra il vantaggio competitivo che ci giochiamo all’estero.
Il compito del Consorzio è sempre stato infatti quello di affiancare le aziende associate nel loro processo di internazionalizzazione con l’obiettivo di affermare il Prosciutto di Parma DOP come marca leader della salumeria a livello mondiale. E’ una visione ambiziosa, ma vedere oggi il Prosciutto di Parma DOP nel menù dei migliori ristoranti di Sydney, Singapore, Tokyo, Mosca, Londra, Parigi e New York, ci dà la consapevolezza di aver costruito qualcosa di davvero importante e ci deve stimolare ad affrontare sempre nuove sfide».
Fonte: Gazzetta di Parma