La Commissione europea ha invitato le autorità italiane ad abrogare (a partire dal 13 aprile) le norme nazionali che stabiliscono la definizione di «effettiva origine» e di «luogo di origine» ai fini dell’etichettatura dei prodotti alimentari, in particolare di quelli trasformati, e ad allinearle con la legislazione Ue. Stando ai documenti in possesso di ItaliaOggi, questo è il risultato del «pilot», l’indagine esplorativa che precede l’apertura di una procedura di infrazione, sulla conformità delle leggi n. 4/2011 e n. 350/2003 con le norme sull’etichettatura Ue contenute nel regolamento 1169/2011.
Bruxelles agisce coerentemente con quanto fatto all’inizio del 2011, durante il dibattito parlamentare sulla legge n. 4. Nell’occasione, gli allora commissari Ue Dacian Ciolos (agricoltura) e John Dalli (salute e tutela dei consumatori) presero carta e penna e scrissero a Roma, rilevando l’inopportunità di approvare norme nazionali sull’indicazione di origine mentre a livello Ue si discuteva dello stesso tema e ricordando che l’etichettatura degli alimenti è materia di esclusiva competenza comunitaria.
Fonte: Italia Oggi