Cresce il peso dell’occupazione e dell’imprenditoria straniera nelle produzioni di qualità, secondo quanto emerge da una recente ricerca condotta dalla Fondazione Leone Moressa. Le eccellenze del made in Italy dipendono sempre più dal lavoro dei migranti: in cinque anni gli occupati stranieri del settore agroalimentare sono cresciuti del 62, 7 % e gli imprenditori del 14,8%. I lavoratori immigrati nel settore agroalimentare sono 166.000, il 7,2% del totale degli occupati stranieri e di questi, il 70% è impiegato nell’agricoltura, il restante 30% nelle industrie alimentari. In definitiva mentre mediamente i lavoratori stranieri sono il 10, 3 % del totale degli occupati, nel settore agroalimentare rappresentano ben il 13,2% e raggiungono il 14,2% nel comparto agricolo.
Di seguito la presentazione elaborata dalla Fondazione Qualivita in cui si riportano i risultati principali emersi dalla ricerca relativamente ad alcune denominazioni DOP, IGP del nostro Paese.