Il primo gradino ormai è superato: i 90 giorni obbligatori di pubblicazione, quelli fissati dall’Unione europea, si sono conclusi il 1° maggio. E, cosa più importante, nessuno in quell’arco di tempo ha depositato osservazioni sul nuovo disciplinare, che allarga la denominazione Ciliegia di Vignola IGP a quasi tutte le varietà prodotte sul nostro territorio. Arrivando, di fatto, a doppiarle. Una sola osservazione, al contrario, avrebbe potuto far saltare il banco: la catena burocratica si sarebbe allungata e l’ok definitivo all’ampliamento del marchio sarebbe arrivato fuori tempo massimo per il raccolto 2015 – che inizierà a giorni – e anche per l’Expo.
La corsa contro il tempo, invece, può continuare: non appena Bruxelles avrà messo nero su bianco il suo via libera sulla Gazzetta Ufficiale Ue, la palla passerà al Ministero delle politiche agricole per l’ok definitivo. Un iter, quest’ultimo, che in teoria si può ottenere in 2-3 settimane, ma che in pratica sfora spesso i due mesi. E quella teorica, ovviamente, è l’unica strada che consentirebbe alla Ciliegia di Vignola IGP di avere tutte le sue varianti entro fine maggio.
Fonte: Il Resto del Carlino