La Commissione Europea boccia l’indicazione in etichetta del paese di provenienza del latte imposta per legge e appoggia quella fatta in modo volontario dalle aziende. Sono le conclusioni cui giunge il rapporto dell’Esecutivo dell’UE sull’opportunità di prevedere l’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per latte, latte utilizzato come ingrediente e particolari tipi di carne fresca, come coniglia selvaggina e cavallo. Lo studio, atteso dalla fine dell’anno scorso, è di imminente pubblicazione, come quello sull’etichettatura di origine dei prodotti mono ingrediente (per esempio passata di pomodoro).
I due documenti saranno discussi dai ministri dell’agricoltura dei Ventotto nel Consiglio in programma il prossimo 16 giugno in Lussemburgo. Secondo la bozza di documento di cui Italia Oggi è in possesso, l’indicazione obbligatoria del paese di origine del latte si rivelerebbe problematica per costi e carico amministrativo perle imprese, in particolare per gli operatori delle regioni non auto-sufficienti dell’UE e per coloro che realizzano prodotti in cui il latte è solo uno tra gli ingredienti. Per questo, Bruxelles suggerisce di continuare ad adottare un approccio volontario, come già si fa in molti paesi europei. Lo studio solleva dubbi anche sull’opportunità, dell’etichettatura di origine obbligatoria su alcuni tipologie di carni fresche, come coniglio, cavallo o selvaggina.
Fonte: Italia Oggi