La pasta italiana continua la sua marcia sui mercati internazionali (nel 2014 +3,6% a volume e 2 miliardi di valore) magli ostacoli si moltiplicano e i produttori hanno chiesto e ottenuto l’istituzione di una Cabina di regia sulla pasta che è stata sancita da un decreto ministeriale sottoscritto dalle Politiche agricole e dallo Sviluppo economico. L’obiettivo più generale è di fare della pasta una filiera sempre più integrata e competitiva sui mercati esteri, in grado di respingere la concorrenza (a volte sleale) dei competitore Ernitare i danni arrecati dai dazi di stampo protezionistico. Oggi l’Italia esporta il 57% della produzione contro il 47% del 2000, anche perchè i consunsi interni sono in calo da anni.
«La pasta è un settore rilevante dell’economia italiana – ha detto ieri, nella cornice milanese di Ipack Ima, Paolo Barilla, presidente di Aidepi, l’associazione dei produttori di pasta e dolciari – ma rischiamo di cedere il passo ad aziende non italiane, che, supportate da politiche di governo incentivanti, hanno finito con il comprimere i margini delle imprese. Le concause del fenomeno sono diverse, ma bastano la crisi dei consumi, la stretta creditizia e l’elevata capacità produttiva installata inespressa, pari al 33% circa».
Fonte: Il Sole 24 Ore