In Italia c’è un grande vino Rosso che evoca in tutto il mondo il suo territorio di produzione: è l’Amarone della Valpolicella DOP. Un binomio insolubile, questo, tra denominazione e terroir divenuto nel tempo simbolo di eccellenza e di un “saper fare bene” tipicamente italiano. Nato per caso circa settant’anni fa, pare che l’Amarone sia il frutto di un errore di vinificazione di una botte di Recioto dimenticata. Infatti i lieviti naturali presenti all’interno della stessa, iniziano a fermentare avevano trasformato tutto lo zucchero in alcol dando origine al cosidetto Recioto scapà, che in dialetto significa sfuggito, proprio perchè la fermentazione non essendo stata interrotta ha continuato a svolgere la parte zuccherina in parte alcolica, creando un vino amaro e secco.
Colore rosso porpora, profumo intenso e speziato, gusto persistente, gradazione alcolica che oscilla tra i 14 e i 16 gradi a seconda dell’invecchiamento, l’Amarone della Valpolicella DOP è un vino che può accompagnare piatti a base di carni rosse e selvaggina, ma è anche un vino che può essere bevuto a fine pasto da solo, un “vino da meditazione”. E’nato forse per sbaglio il vino tanto amato da Ernest Hemingway, che da perfetto padrone di casa ci accompagna alla scoperta della sua terra di origine: la Valpolocella.
Fonte: I Viaggi del Gusto