L’agrigentino è rinomato per la produzione di frutta “a tutto tondo”, a cominciare dalla cosiddetta Pescabivona IGP, coltivata a partire dai primi anni Cinquanta nel paese di Bivona, incastonato tra i Monti Sicanì, e successivamente nei comuni limitrofi di S. Biagio Platani, Alessandria della Rocca, S. Stefano Quisquina e Palazzo Adriano. Nel 2014 la Commissione Europea ha attribuito la denominazione “Pescobivona IGP” ai frutti appartenenti ai quattro ecotipi di pesco, Murtiddraro, Bianco, Agostino e Settembrino individuati a seconda del periodo di maturazione che va dal 15 giugno al 20 ottobre, Le principali peculiarità della Pescabivona IGP sono la polpa bianca di notevole consistenza e l’elevata dolcezza.
Spostandoci verso sudest, il territorio di Canicattì è invece noto per la produzione dell’Uva da Tavola di Canicattì IGP (www.uvaigpdicanicatti.it), varietà conosciuta e apprezzata in tutto il mondo, ottenuta dal genetista Alberto Pirovano incrociando due tipi di viti, moscato d’Amburgo e Bicone. Si stima che oggi l’uva da tavola Italia sia coltivata su circa 11.250 ettari tra l’agrigentino e il nisseno. È una frutta zuccherina ed energetica, dalle numerose proprietà benefiche per l’organismo, specie se consumata al mattino a digiuno. Si può mangiare fresca, oppure impiegare in cucina nella preparazione di dolci, marmellate e sorbetti, o abbinata a carni e formaggi. Viene utilizzata anche in cosmesi per schiarire e ammorbidire la pelle.
Impossibile infine non menzionare l’Arancia di Ribera DOP o Riberella, che rappresenta l’orgoglio del territorio a ovest di Agrigento, da Siciliana fino a Menfi. Ricca di sali minerali, zuccheri e vitamina A, Bi, B2 e C, si contraddistingue perla sua polpa bionda e senza semi. Ottima se mangiata al naturale o spremuta, si presta anche a essere utilizzata in cucina nella preparazione di aperitivi, digestivi, primi e secondi piatti, insalate e dolci (www.aranciadiriberadop.it).
Fonte: That’s Italia