Il Direttore di Iem analizza il mercato dopo il -52,4% del primo trimestre 2015. Il tonfo dei consumi non scoraggi i produttori. Guai a farsi prendere dallo sconforto davanti al dimezzamento dell’export di vino italiano in Russia registrato nei primi tre mesi del 2015. Quel 42,7% di litri in meno venduti rispetto all’anno scorso e quel valore sceso poco sopra i 19 milioni di dollari con un taglio del 52,4% non devono indurre a frettolose conclusioni.
«Si tratta dell’onda lunga di quanto accaduto nell’estate del 2014 con le sanzioni della comunità internazionale e la svalutazione del rublo, spiega Marina Nedic, managing director Iem, società specializzata nella promozione del vino italiano all’estero. Stiamo però registrando una ripresa e spero che i numeri del secondo trimestre lo confermino. Ci vorrà due anni fa, ma non dimentichiamoci che il nostro vino è ancora il primo in Russia, dove viene apprezzato e richiesto». Col 29% di quote, l’export italiano guida infatti tuttora la classifica, davanti a Francia e Spagna e anche a ex repubbliche sovietiche con politiche di prezzi molto aggressive come la Georgia.
Fonte: Italia Oggi