La Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige ha scoperto le differenze tra i vitigni americani e quelli europei. I risultati sono stati pubblicati sul Journal of Agricoltura] and Food Chemistry, edito dall’American Chemical Society.
«Le viti americane – epigano i ricercatori di San Michele – sono quasi completamente sprovviste di procianidine oligomere, ovvero i tannini delle uve e dei vini rossi, la cui presenza nelle bucce e nei semi è essenziale in quanto conferisce gusto e conservabilità. Questo spiega le difficoltà di produzione di vini rossi di qualità quando negli incroci si ricorre a specie provenienti dal Nuovo Continente. Al contrario, perla prima volta, nella buccia e nei semi dei vitigni del Nord America è stata riscontrata la presenza di ben 14 composti della classe degli ellagitannini; in questo caso si tratta di una classe di composti la cui presenza potrebbe essere desiderabile».
La scoperta è stata resa possibile da una serie di analisi metabolomiche svolte su diverse componenti delle bacche d’uva. In particolare, quando si parla di metabolomia si intende lo studio sistematico delle uniche impronte chimiche lasciate da specifici processi cellulari e, precisamente, lo studio dei loro profili metabolici a molecole piccole.
Fonte: Corriere del Trentino