Il Consorzio di tutela del Montasio DOP fa un pò il punto della situazione sulla produzione del famoso formaggio. Il Friuli produce meno della metà di formaggio DOP rispetto al picco storico e vende il proprio latte, di qualità, ai caseifici veneti, e rischia la sindrome ‘mezzadria’. Dal picco storico del milione di forme, oggi il Friuli ne produce a malapena 450mila. Solo il 14% latte munto nella nostra regione diventa formaggio DOP, mentre in Veneto il livello è del 70% e in Italia la media è del 50 per cento. I maggiori caseifici per il Montasio DOP sono in provincia di Treviso, che si ‘alimentano’ di latte prodotto da stalle friulane.
A parlare è il presidente del Consorzio di tutela proprio dell’unico formaggio DOP del Friuli, ovvero il Montasio, prodotto come prevede il disciplinare anche in alcune province del vicino Veneto. Terenzio Borga è imprenditore zootecnico veneto di Oderzo, ma è lui stesso a dire che devono essere i friulani a riappropriarsi di questo prodotto, l’unico a poter garantire oggi la sostenibilità della filiera lattierocasearia.
Che Montasio DOP ha trovato?
“Un tempo il Friuli, da solo, produceva un milione di forme. Oggi all’interno del Consorzio sono complessivamente 950mila all’anno, ripartite equamente tra le province venete ricomprese nella DOP e la vostra regione”.
Cosa è successo?
“Certamente, le difficoltà di Latterie Friulane hanno certamente inciso, ma i problemi sono precedenti. Anche per questo la mia è stata una nomina con un orizzonte temporale breve, per dare l’occasione al sistema lattierocaseario friulano di riorganizzarsi. Il Veneto, in fin dei conti, produce già 8 formaggi DOP e il Montasio è il terzo per quantità. Inoltre, soprattutto in provincia di Treviso si trasforma molto latte friulano, che è indubbiamente migliore per qualità di qualunque altro”.
Ha un commento su questo primo anno da presidente?
“Premetto che sono anche presidente dell’Associazione produttori lattierocaseari del Veneto e proprio nella nostra regione siamo riusciti a fare dialogare tutte le parti coinvolte nella filiera, dagli agricoltori ai ricercatori universitari. Alle riunioni del Consorzio Montasio, invece, i friulani dimostrano sempre molto individualismo e hanno paura del proprio vicino. È un atteggiamento che non ci si può permettere in un momento in cui il nostro mercato viene invaso da latte low cost, cagliate estere e, ora, perfino latte in polvere e direttamente formaggio a pochi euro”.
Come ci si salva?
“Solo con la DOP, ovvero con un prodotto di qualità che consenta di riconoscere il giusto prezzo all’intera filiera e, soprattutto, agli allevamenti. Solo i disciplinari delle Dop, infatti, impongono e quindi garantiscono che il formaggio sia fatto col latte del territorio. Attualmente, però, se in Veneto il 70% del latte munto finisce in una DOP, rispetto a una media italiana del 50%, in Friuli il livello è troppo basso, appena il 14 per cento. Mi permetto di aggiungere che in un altro settore, quello vinicolo, la storia sembra ripetersi. Nella Doc Prosecco il Friuli rappresenta il 30% della produzione di uva, ma solo il 5% del vino imbottigliato”.
Tornando al Montasio DOP, è solo un problema di massa prodotta e marchiata?
“In Friuli esiste il più bel magazzino di stagionatura che io conosca, quello del Consorzio stesso a Codroipo. Per il resto, prima e dopo, mancano strutture e organizzazione. Mancano i caseifici che producono DOP e mancano a valle gli impianti di porzionamento, packaging e trasformazione, come per il grattugiato. Infine, manca un forte soggetto per la commercializzazione in Italia e all’estero. Certo, qualche azienda friulana riesce anche a fare export, ma sono casi isolati che lavorano per nicchie di mercato”.
Come si può superare quest’ultimo handicap?
“In Veneto, per esempio, sta avendo riscontri molto positivi Agriform, ovvero il consorzio di secondo livello per la commercializzazione dei formaggi DOP. I produttori friulani potrebbero pensare a un’alleanza con questo. Però, anche l’acquisizione di Latterie Friulane da parte di Parmalat, e quindi della multinazionale Lactalis, può rappresentare un’occasione importante per far uscire il Montasio DOP dal mercato locale”.
Fonte: Ilfriuli.it