Tra gli obiettivi del progetto di nuovo disciplinare di produzione sollecitato dai produttori del vino rosso Chianti DOP – forse pronto a dicembre – prioritaria una modifica che riguarda l’imbottigliamento che dovrebbe essere riportato nel Chianti o nelle province toscane di riferimento. “Portare qui tutto il processo produttivo renderebbe più facili anche i controlli – afferma il direttore Marco Alessandro Bani – Attualmente è pratica legale portare il Chianti DOP sfuso all’estero, non si tratta di `falsi Chianti’, ma intendiamo modificare il disciplinare che come è adesso non detta limiti all’imbottigliamento”.
“Si può comprare in Italia una partita di Chianti DOP idoneo – spiega Bani – acquistare le fascette e imbottigliarlo, giusto per fare un esempio, in Cina o in Canada”. E’ una questione di immagine, e adesso il nostro consorzio ha in corso una richiesta al Ministero per imbottigliare il vino solo nelle province di provenienza del Chianti DOP. Spero che entro la fine dell’anno il nuovo disciplinare possa essere ratificato. Oltretutto è vero che con l’imbottigliamento nelle nostre zone, risulta più facile il controllo della filiera e serve a ribadire la territorialità“.
Fonte: Nazione