Dopo trent’anni di ubriacatura di quote latte, tanto vituperate (furbescamente sfocate e pessimamente gestite) quanto utili a garantire il prezzo, il mercato ha presentato il conto. Come nella manifattura, la soluzione è un mix di qualità DOP e internazionalizzazione. L’Emilia-Romagna è partita bene, con la DOP all’occhiello. Ma la strada è lunga.Solo la metà del latte italiano si trasforma in formaggio, e solo metà della metà in formaggio DOP. Non così in Emilia-Romagna, dove tutto finisce in formaggio: il latte utilizzato per il Parmigiano Reggiano DOP e la quota regionale di Grana Padano DOP, poco più di 2 milioni di tonnellate nel 2014, supera del 15% il latte consegnato a latterie e caseifici della regione (oltre 1,7 milioni di tonnellate, il 16% del totale nazionale). L’apparente anomala si spiega con il latte degli allevamenti mantovani (e cioè lombardi) aderenti al consorzio del Parmigiano Reggiano DOP.
Latte o formaggio, se la materia prima è di qualità cosa cambia? Cambia tutto. Allevatori e associazioni di categoria, Coldiretti in testa, protestano per il prezzo medio di 34 centesimi al chilo pagato dalle industrie, insufficiente a coprire i costi di produzione non inferiori ai 39 centesimi. Assolatte ha offerto un centesimo, e il tavolo della trattativa è stato rovesciato con sdegno. L’industria replica che il latte italiano è già il meglio pagato d’Europa: 2,5 centesimi più di quello francese e 4 centesimi più della media Ue. Ma, allora, è un problema di qualità o di efficienza?
Gli studi diffusi e discussi durante Expo 2015, da Nomisma a Granarolo, dimostrano che la qualità paga (in tutti i sensi) solo se permane lungo la filiera, fino al prodotto finale e ai mercati di destinazione. Se il latte buono è utilizzato anche per i formaggini, non si può pretendere che sia pagato bene. Se diventa DOP, e magari è esportato, sì. ll prezzo medio di conferimento ai caseifici del Parmigiano Reggiano, secondo l’ultima rilevazione del giugno scorso, è di 44,75 euro al chilo: un terzo in più. Nell’articolo allegato una panoramica dei prezzi del latte nell’Ue.
Fonte: Corriere Imprese