Entrano definitivamente in vigore dal 4 gennaio 2016, come previsto dall’art. 59 del Reg. UE 1151 del 2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, le nuove norme sull’etichettatura dei prodotti DOP, IGP e STG. Tutti i prodotti riconosciuti come Denominazioni di origine protetta, Indicazioni geografiche protette o Specialità tradizionali garantite dovranno recare in etichetta i loghi DOP, IGP o STG associati, secondo quanto stabilito dall’art. 12 e dall’art. 23 del medesimo regolamento. Rimane opzionale l’indicazione delle diciture, per esteso o in acronimo (DOP, IGP, STG). Le norme si applicano soltanto ai prodotti originari dei Paesi membri, mentre per i Paesi terzi rimane l’opzione di utilizzare alternativamente i loghi o le diciture (per esteso o abbreviate).
Si tratta di un cambiamento annunciato da tempo, che, come ricorda Assolatte in un recente comunicato stampa, consentirà ai consumatori di riconoscere più facilmente i prodotti di qualità certificata e fra questi i rinomati e numerosi formaggi italiani DOP e IGP, che rappresentano un patrimonio prezioso dell’agroalimentare nazionale. Assolatte coglie inoltre l’occasione per trarre un primo bilancio delle performance del comparto nel 2015, che si è chiuso con una produzione sostanzialmente stabile, affiancata da prestazioni molto positive in termini di volumi di alcune denominazioni (fra queste, Pecorino Romano DOP, Mozzarella di Bufala Campana DOP, Piave DOP). Da segnalare due fenomeni principali che hanno caratterizzato il periodo: un calo delle quotazioni all’ingrosso per effetto della stagnazione dei consumi interni e forti variazioni mensili nella produzione delle singole DOP e IGP, in funzione della programmazione produttiva.
Fonte: Fondazione Qualivita