Sembra proprio un ritorno alla dieta mediterranea, con un aumento del +4% negli acquisti di frutta, del +17% per quelli di olio di oliva, del +5% nella spesa per il pesce e del +1% per gli ortaggi freschi e per la pasta secca: dati in netta controtendenza rispetto agli anni della crisi dove si era registrato un drastico crollo. E’ quanto emerge dal primo bilancio della Coldiretti sui consumi alimentari degli italiani nel 2015 che dopo sette anni di calo tornano a salire debolmente del +0,3% ma con un deciso orientamento a privilegiare cibi salutari per una maggiore consapevolezza dello stretto rapporto tra alimentazione e benessere, secondo elaborazioni su base dei dati Ismea relativi ai primi nove mesi del 2015.
Si tratta di una importante inversione di tendenza dopo anni di tagli progressivi che avevano portato i consumi dei prodotti base della dieta mediterranea su valori da minimo storico: per la frutta, ad esempio, i consumi per persona erano scesi a circa 130 chili all’anno, equivalenti a non più di 360 grammi al giorno rispetto ai 400 grammi consigliati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per una buona salute. Nel 2015 invece la spesa degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura è tornata a risalire e rappresenta ora il 23% del totale del budget destinato dalle famiglie all’alimentazione per un importo di 99,5 euro per famiglia al mese, la prima voce della spesa degli italiani.
La dieta mediterranea Made in Italy – continua la Coldiretti – si è affermata anche all’estero con aumenti che vanno dal +11% per l’ortofrutta al +10 % per l’olio di oliva, dal +9% per la pasta al +6% per il vino che ha realizzato il record storico con un preconsuntivo di 5,4 miliardi di fatturato realizzati oltre i confini nazionali (secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat relativi ai primi 10 mesi del 2015). Il risultato – conclude la Coldiretti – è che non si è mai speso così tanto per il Made in Italy alimentare nel mondo dove nel corso del 2015 è stato raggiunto il record storico delle esportazioni pari a circa 36 miliardi di euro (+7%).
Fonte: Coldiretti