Quali strumenti possiede oggi il Parmigiano Reggiano DOP per competere in un mercato che è, da una parte, maturo e, dall’altro, «libero» dal sistema delle quote latte e quindi aperto ad una sempre maggiore concorrenza? Oggi si rende indispensabile comunicare al consumatore la distintività del prodotto e parimenti utilizzare tutti gli strumenti di innovazione, sia di prodotto che di processo, e di R&S per soddisfare le esigenze di competenza e professionalità.
Del tema si è parlato venerdì al convegno «Qualità del prodotto e dei processi produttivi nella filiera del Parmigiano Reggiano. Nuove sensibilità del consumatore e possibili risposte da parte dei produttori», organizzato alla fiera Bovimac di Gonzaga (Mn) dal Servizio tecnico del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano e dalla rivista Informatore Zootecnico.
Pietro Maria Gattoni, vice presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano e presidente della sezione di Mantova, ha riferito come da uno studio Eurisko è emerso che l’87% dei consumatori italiani sarebbe disponibile a spendere di più per «formaggio ottenuto da animali nati e allevati nella zona di origine, con cure particolari per l’alimentazione e il benessere degli animali».
Fonte: Prima Pagina