Dicono che l’olio veniva dalla Grecia o dalla Puglia. E lo dicono in conferenza stampa, di fronte a fotografi e cameraman, per spiegare che quell’olio era venduto come extravergine di oliva Igp Toscano. In questa prima tranche dell’inchiesta, fa sapere il procuratore capo Raffaella Capasso, sono circa 2oo i quintali sequestrati. E sono 47 le persone che hanno ricevuto un’avviso di garanzia: alcuni commercianti e titolari di frantoi sono sospettati di frode in commercio e contraffazione di olio IGP. Circa cinquanta tra società e imprenditori individuali, sono state perquisite. La presunta attività illecita, spiega una nota del procuratore della Repubblica di Grosseto Raffaella Capasso, è stata scoperta anche grazie all’analisi del Dna dell’olio, utilizzata per le indagini solo di recente, ma considerata l’unica in grado di caratterizzare in maniera inequivocabile specie e varietà diverse di olive dalle quali sia stato prodotto olio extravergine.
Sulla questione è intervenuto il presidente del Consorzio Igp Toscano, Fabrizio Filippi: “Tolleranza zero nei confronti di frodatori e contraffattori che macchiano l’immagine e la credibilità dell’olio extravergine di oliva toscano”. Tutto è partito, come riporta Teatronaturale.it – proprio da una segnalazione del Consorzio di tutela. “Abbiamo riscontrato frangiture anomale – ha spiegato Filippi – e abbiamo sollecitato l’organismo di controllo a indagare, di concerto con le autorità. Ripeto: l’olio Toscano IGP ha un nome e una credibilità da difendere a livello nazionale e internazionale. Il Consorzio è stato, è e sarà sempre vigile di fronte a potenziali irregolarità. Non facciamo sconti a nessuno e non accettiamo macchie sull’immagine del nostro olio. Abbiamo piena fiducia nella magistratura. Questa operazione dimostra che laddove c’è attenzione e ci sono controlli i truffatori vengono scoperti e puniti, a tutto beneficio delle aziende oneste e sane del territorio toscano.”
Fonte: Il Corriere Fiorentino