Duecentottantuno mila euro andati in fumo perché due delle tre aziende scelte per il piano di promozione dello Jambon de Bosses facevano riferimento alla stessa società. La Regione aveva revocato i contributi concessi dal 2012 al 2014 al Comitato per la promozione e valorizzazione del Vallée d’Aoste Jambon de Bosses Dop; il Comitato ha fatto ricorso al Tar, che si è espresso confermando quanto disposto dall’assessorato all’Agricoltura, che aveva revocato i contributi erogati attraverso i fondi europei del Piano di sviluppo rurale disponibili per il «sostegno alle associazioni di produttori per attività di informazione e promozione».
La Regione ha chiesto la restituzione – e ha bloccato l’erogazione per i contributi non ancora versati – di 89 mila euro per il 2012, 96 mila per il 2013 e 96 mila per il 2014. «Abbiamo agito in buona fede – spiega Edi Avoyer, presidente del Comitato – con l’obiettivo esclusivo di tutelare e promuovere la nostra DOP. Siamo sconcertati dalla decisione del tribunale, anche se in effetti la normativa comunitaria è piuttosto complessa e ci ha portati ad alcuni errori di valutazione, che ci sono stati contestati dalla Regione». Per il Tar «non appare condivisibile la linea difensiva impostata sulla mancata conoscibilità delle regole concorrenziali».
Fonte: La Stampa