C’è più export, ma anche un consolidamento sul mercato domestico nel futuro del Prosciutto di San Daniele DOP. Questa Dop ha appena chiuso il 2015 con una produzione di poco meno di 2,7 mln di cosce suine avviate alla lavorazione nel 2015, per un valore di mercato ai cancelli di circa 300 min euro e al consumo di 600-650 mln euro, e con consumi in crescita del 3,1% sul mercato domestico. L’Italia assorbe l’86% del prodotto, a fronte di un export del 14% (+1% sul 2014). «Stati Uniti e, in Europa, Austria, Germania e Regno Unito sono i nostri mercati target», dichiara a ItaliaOggi Mario Cichetti, direttore generale del Consorzio di tutela del prosciutto di San Daniele, a margine dell’inaugurazione, giovedì scorso, della nuova sede, un edificio storico a tutela monumentale di 650 mq che ospitò le carceri napoleoniche ristrutturato dalla fondazione San Daniele nel centro della cittadina friulana.
«Su questi paesi stiamo portando avanti progetti di promozione cofinanziati Ue in collaborazione con altri consorzi: nello specifico con quello del Grana Padano DOP e del Prosciutto di Parma DOP negli Stati Uniti e di nuovo col Grana Padano nei tre paesi europei. Progetti che comportano, solo per parte nostra, un esborso di oltre 1 mln euro l’anno, per complessivi 5-8 mln di euro nell’arco del triennio. Ma abbiamo anche avviato una campagna di protezione del nostro marchio in Brasile, Cile e Colombia, dove il prosciutto crudo è apprezzato grazie all’influenza spagnola».
Fonte: Italia Oggi