Boom del Prosecco DOP anche nel 2015: balzo per la produzione del +16% a 355 milioni di bottiglie (da 306) e l’export del +23% a volume e del +24,5% a valore. Per l’anno in corso il Consorzio di tutela del Prosecco DOC stima una produzione di 400 milioni di bottiglie (da 0,75c1). La spesa al consumo è stata intorno agli 1,7 miliardi, cioè circa 5 euro a bottiglia a scaffale. Dopo i volumi, il Prosecco DOP deve ancora vincere la battaglia del valore? «Il punto e mezzo di differenza tra volume e valore del 2015 – osserva Stefano Zanette, presidente del Consorzio – è il riconoscimento che il consumatore apprezza il Prosecco ed è disposto a spendere un po’ di più».
La forza trainante del Prosecco DOP è l’export: in particolare, Regno Unito, USA e Germania rappresentano circa il 70% del totale. A breve lo sforzo produttivo sarà sorretto dall’aumento della superficie disponibile, da 2omila a 23mila ettari. Che evidentemente non sembrano sufficienti se i produttori veneti hanno appena chiesto nuovi impianti per 35mila ettari su 8o5 disponibili. «Chi aveva di più – sottolinea Luca Giavi, direttore del Consorzio – ha chiesto di più. Sapendo che avrebbe ottenuto poco. Speriamo che l’anno prossimo cambi il meccanismo». Il variegato mondo del Prosecco DOP è composto da oltre 10mila aziende viticole, 1.200 vinificatrici e 356 case spumantistiche.
Toni più pacati nel Consorzio tuela del Vino Valdobbiadene Prosecco DOCG: per il 2015 si stima una produzione che ha superato gli 8o milioni di bottiglie, un po’ meglio dei 79 dell’anno prima. Per un valore superiore ai 400 milioni di euro. L’export è cresciuto del +5%, con punte del +1o% nei Paesi anglofoni. «Siamo orgogliosi di avere il 5o% del mercato in Italia – sostiene Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio di Valdobbiadene -Il Prosecco non è un monolite e noi preferiamo crescere un passo dopo l’altro, senza strappi e consolidando i risultati raggiunti». E il 2o16? «Il trend è positivo risponde Vettorello – ma cresciamo soprattutto a valore».
Fonte: Il Sole 24 Ore