Un italiano su dieci ha tolto la carne della propria dieta, in parte per effetto della crisi e in parte come alternativa alimentare in linea con scelte etiche e mode del momento. Corrono ai riparti gli allevatori piemontesi, che con le loro mucche garantiscono il 50% del prodotto nazionale: la prima giornata italiana della carne è stata organizzata ieri da Coldiretti con migliaia di produttori che prima si sono ritrovati nell’Auditorium del Lingotto per discutere dei problema, poi hanno servito agli addetti ai lavori e ai curiosi accorsi in massa una montagna di braciole, salsicce e cosce di pollo grigliate.
“Il nostro comparto economico – dice il presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo – è bombardato da messaggi fuorvianti di chi non sa quanto la carne italiana e in particolare quella piemontese siano controllate e sicure, anche grazie al benessere degli animali che è sinonimo di alta qualità”. La zootecnia piemontese vale oggi 2 miliardi, sul totale di 3,6 miliardi dell’intera produzione del comparto agricolo: sono 6.000 le aziende per un totale di 300mila capi.
Fonte: La Repubblica