L’obiettivo è quello di portare le bottiglie sulle tavole di mezzo mondo per il prossimo Natale. Ma la prima vendemmia del nuovo marchio Pinot grigio delle Venezie DOP rischia di saltare, facendo cadere il progetto che ha messo assieme produttori di Veneto, Friuli e Trentino.In questi mesi non sono mancate resistenze, difficoltà e pastoie burocratiche. Nodi che hanno allungato i tempi. E già si sa che sarà impossibile concludere l’iter per il riconoscimento ministeriale del nuovo marchio Doc entro il termine del primo agosto, data di inizio della vendemmia. Se le cose resteranno così, quest’anno sulle bottiglie non potrà esserci l’ambita fascetta di stato.
La nuova Doc è stata pensata per promuovere un vino la cui domanda è in costante crescita sul mercato internazionale: in primis quello americano, russo e cinese. Il potenziale produttivo è stato calcolato in 250 milioni di bottiglie, di cui 80 milioni prodotte nel solo Veneto. Nel Nordest l’area vocata a Pinot si estende su una superficie di 20 mila ettari: 10 mila in Veneto, oltre 6 mila in Friuli e il resto in Trentino. A fare la parte da leone in regione, secondo i dati di Avepa, è la provincia di Treviso con 3.988 ettari, soprattutto nelle zone di pianura, escludendo quelle tradizionali del Prosecco di Asolo.
Fonte: Il Gazzettino