Il governo ha già stanziato 120 milioni per sostenere il settore latte e i 35mila allevatori nazionali. Tutti i prodotti lattiero-caseari potrebbero avere presto un’etichetta con l’origine della materia prima. Una battaglia che da tempo sta conducendola Coldiretti, indicata come una delle soluzioni a tutela del made in Italy in un settore dove da mesi i prezzi crollano e l’import di latte e derivati è in forte crescita. L’annuncio dovrebbe farlo oggi a Milano il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, durante il “milk day” organizzato da Coldiretti.
Se così fosse, sarebbe il secondo grande regalo che Renzi riserva al mondo agricolo. Nel settembre scorso, nell’ambito del farmer day di Coldiretti in Expo, il presidente del Consiglio annunciò – accolto da una plateale ovazione – la soppressione dell’Imu e dell’Irap per aziende agricole e allevamenti. Una misura che vale circa 6oo milioni su una manovra “agricola” da poco più di 8oo milioni. Il provvedimento sull’etichettatura consisterebbe in un decreto interministeriale (Politiche agricole, Sviluppo economico e Sanità) il cui testo sarebbe già stato inviato a Bruxelles per l’esame.
Nonostante la forte volontà politica da parte dell’Italia, la Ue non ha mai appoggiato misure di questo genere: attualmente il tema delle indicazioni in etichetta è demandato al rigido regolamento 1169/2011. In più occasioni proposte di indicare nell’etichetta dei prodotti finiti l’origine delle materie prime è stato visto dai tecnici di Bruxelles come lesivo della concorrenza e della libera circolazione delle merci. Sarebbe una svolta per il settore lattiero caseario italiano. Il 31 marzo 2015 giungeva a conclusione il sistema europeo delle quote latte. Senza più contingenti imposti, la produzione europea di latte in poco più di un anno è aumentata di 783mila tonnellate. Di conseguenza i prezzi del latte alla stalla sono crollati. Situazione molto complessa in Italia, forse trai Paesi più colpiti dalla crisi del latte.
Fonte: Il Sole 24 ore