Il futuro del territorio ha il sapore dell’Oliva Ascolana del Piceno DOP. Allo scopo non solo di proteggere e diffondere la cultura di un’eccellenza famosa in tutto il mondo (scheda prodotto), il marchio intende focalizzare gli sforzi all’insegna di una assoluta qualità e di un solido legame tra il prodotto e l’economia locale. Per rendere possibili tali obiettivi si è insediato il nuovo direttivo del Consorzio per la tutela dell’Oliva Ascolana del Piceno DOP, con la nomina del presidente da Primo Valenti, affiancato da Isabella Mandozzi, vicepresidente, Augusto Migliori, Luigi Tempera, Ugo Marcelli e Laura Pisciella. In Comune è avvenuta la presentazione del direttivo, durante la quale è stato ribadito che l’Arengo metterà in merito spazi e risorse umane per un simile strumento. L’incontro, avvenuto alla presenza del sindaco, ha voluto sottolineare l’importanza di una filiera che copre 85 comuni attraverso tre province e due regioni.
«I nostri ulivi devono essere del nostro territorio, così come la carne che utilizziamo» ha spiegato il neo presidente a proposito del marchio DOP, che favorisce il produttore locale con 40 milioni di euro di indotto potenziali. L’incontro, durante il quale il sindaco ha annunciato un imminente vertice tra il consorzio e il Governo, ha voluto anche definire la strategia di rilancio per una realtà che custodisce la corretta preparazione dell’ Oliva Ascolana del Piceno DOP Ripiena, secondo un disciplinare che individua peculiarità con cui è possibile fregiarsi della denominazione. «Ora è determinante favorire la ricerca di finanziamenti europei al sostegno delle produzioni» ha concluso Valenti, certo che il prodotto sia volto a rilanciare e consolidare un brand in grado di essere un ulteriore elemento di potenzialità culturale e turistica.
Fonte: Corriere Adriatico