L’acquavite italiana per eccellenza ora può contare sul decreto 747 che, dal prossimo agosto, farà scattare un meccanismo di maggiore tutela dell’Indicazione Geografica contro i tentativi di frode e adulterazione. A far sperare i distillatori è soprattutto l’export, cresciuto del 12%. Grappa sempre più forte, grazie alla tutela garantita dal decreto 747, e alla crescita dell’export. Il prestigio dell’acquavite “Made in Italy” è uno dei dati positivi emersi all’Assemblea di AssoDistil, l’associazione italiana dei distillatori, che oggi ha celebrato a Roma i 70 anni di attività dell’organizzazione imprenditoriale.
“Festeggiamo i 70 anni della nostra Associazione anche grazie alla Grappa, che ha saputo evolversi da prodotto ‘vecchio stile’ a distillato da meditazione, la cui immagine oggi compete con quella di cognac e whisky”, ha osservato Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti e di Fondazione Qualivita. “E grazie al decreto “salva-Grappa”, voluto dal ministero delle politiche Agricole, la nostra acquavite di bandiera ora può contare su una maggiore tutela dell’Indicazione Geografica, in grado di garantire l’autenticità del prodotto contro adulterazioni e frodi, che negli ultimi anni hanno colpito il nostro settore”.
A partire dal prossimo primo agosto, grazie al DM 747, il prestigioso distillato potrà essere confezionato al di fuori dalla zona di produzione, vale a dire l’Italia, esclusivamente se spedito all’estero come prodotto finito. Non saranno quindi più consentite operazioni che permettevano ad imbottigliatori anche stranieri di intervenire sulla qualità del prodotto: quali il taglio tra diverse partite, né edulcorazione, diluzione, refrigerazione, che permettevano ad imbottigliatori anche stranieri di intervenire sulla qualità del prodotto.
Al consumatore sarà quindi garantito che la Grappa che sceglie è quella originale del produttore, e non ha subito alcuna trasformazione. Sarà inoltre possibile menzionare la tipologia di contenitori in legno usati per l’invecchiamento della Grappa, come, ad esempio, la barrique. Il Decreto è stato poi seguito da ulteriori note di chiarimento degli organismi di controllo che contribuiranno ad attuare quell’opera di sistemazione e razionalizzazione che l’intero settore attendeva da 70 anni.
Fonte: AskaNews