Un confronto – il 71esimo congresso nazionale dei tecnici vitivinicoli che segna il rinnovo della carica di direttore, affidata a Gabriella Diverio, e la conferma del presidente Riccardo Cotarella . Un confronto dedicato alle sfide che la viticoltura dovrà affrontare nei prossimi 30 anni. A far chiarezza sul futuro che ci aspetta è toccato ad Attilio Scienza. Il professore dell’Università di Milano spiega che «ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale per la viticoltura a livello di quello imposto dalla fillossera. Dobbiamo riuscire a reagire non solo guardando al passato, ma integrandolo con le nuove frontiere della ricerca.
In questo ci vengono in aiuto l’innovazione genetica e le nuove tecniche di miglioramento genetico, le quali ci permetteranno di contrastare ad esempio, il cambiamento del clima in atto e ridurre l’uso di agrofarmaci». «Ma – evidenzia Scienza- c’è un problema: dobbiamo cambiare la visione della viticoltura e vincere le resistenze da parte del consumatore nei confronti dell’innovazione genetica. E per raggiungere questo obiettivo gli enologi devono giocare un ruolo fondamentale: saper comunicare al consumatore. Magari riproponendo l’idea inglese di portare la scienza nei pub, dove gli scienziati vanno nei locali e davanti a una birra spiegano quello che fanno. Ovviamente – conclude il luminare della vite – noi lo possiamo fare davanti a un bicchiere di vino».
Fonte: L’informatore Agrario