Venerdì, ad Alghero, andranno in scena gli Stati generali dei formaggi italiani DOP organizzati da organizzata dall’Associazione dei formaggi italiani Dop. L’incontro servirà per fare il punto sul comparto tra crisi, pericoli di contraffazione e nuove strategie di promozione. All’assemblea annuale, predisposta da Afidod in collaborazione con il Consorzio di tutela del Pecorino Romano DOP, partecipano tra gli altri il viceministro delle Politiche Agricole Andrea Olivero, il presidente di Afidop Cesare Baldrighi, l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi ed il presidente del Consorzio del Pecorino romano Salvatore Palitta.
È la seconda volta che gli organismi di tutela si riuniscono ad Alghero (la precedente nei primi Anni Duemila) e sarà l’occasione per affrontare gli argomenti più di attualità del comparto dei formaggi a Denominazione di origine protetta: la tutela delle Dop, i piani di regolazione dell’offerta produttiva e le azioni comuni di promozione. Circa il 50% della produzione di latte nazionale viene utilizzata per la produzione dei formaggi a denominazione di origine protetta, che nel 2015 è stata di circa 50.5200 tonnellate. I formaggi rappresentano la categoria principale delle DOP ed IGP italiane, con un valore alla produzione di 3,7miliardi di euro per un’incidenza di oltre il 57% sul totale del comparto Food.
L’Afidop associa ventisei Consorzi di tutela (Asiago, Fontina, Gorgonzola, Grana Padano, Montasio, Mozzarella di Bufala, Parmigiano Reggiano, Pecorino Romano, Pecorino Toscano, Provolone, Taleggio Bra, Caciocavallo Silano, Casatella Trevigiana, Casciotta di Urbino, Castelmagno, Monte Veronese, Pecorino Sardo, Piave, Quartirolo Lombardo, Raschera, Stelvio, Toma Piemontese, Valtellina Casera, Bitto e Salva Cremasco). E’ l’Associazione che cura le attività di tutela, proposte legislative nazionali e comunitarie, azioni di salvaguardia negli organi internazionali, quali il Codex Alimentarius, il Wto ed altri.
Fonte: La Nuova Sardegna