Al via il riconoscimento, la costituzione e la gestione dei fondi di mutualizzazione in agricoltura; potranno beneficiare dei fondi previsti nell’ambito del programma di sviluppo rurale nazionale, fino al 2020. Si tratta di un importante passo verso l’attivazione delle sottomisure relative ai due nuovi strumenti di gestione del rischio: i fondi di mutualizzazione per le perdite economiche causate da avversità atmosferiche, insorgenza di focolai di epizoozie, fitopatie, infestazioni parassitarie, da un’emergenza ambientale o per le perdite causate da un drastico calo del reddito. Con il decreto del 5 maggio 2016 delle politiche agricole (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 giugno 2016 n. 141) sono state dettate le disposizioni per il riconoscimento, la costituzione e la gestione dei fondi di mutualizzazione che possono beneficiare del sostegno di cui all’articolo 36, paragrafo 1, lettere b) e e) del regolamento Ue n. 1305/2013 del 17 dicembre 2013. Le risorse del Programma di sviluppo rurale nazionale per la gestione del rischio in agricoltura ammontano a 1,6 mld di euro.
Il decreto identifica i soggetti che possono costituire e gestire i fondi di mutualizzazione, definisce i requisiti minimi per il riconoscimento da parte dell’autorità competente e stabilisce le regole per l’adesione degli agricoltori, il riconoscimento delle compensazioni finanziarie e la gestione del patrimonio dei fondi. I fondi di mutualizzazione sono strumenti innovativi previsti dalla nuova Pac per garantire continuità di reddito e capacità produttiva da parte degli agricoltori. Scopo dei fondi è infatti quello di soccorrere gli agricoltori, in caso di calamità naturali o sanitarie, che provochino un consistente calo dei raccolti (o della produzione zootecnica). Ma anche di intervenire in caso di pesanti e repentini cambiamenti dei prezzi, tutelando così le fondamentali fonti di entrata per coltivatori, allevatori e loro famiglie. I fondi di mutualizzazione, quindi, possono operare in modo complementare o alternativo ai prodotti assicurativi.
Fonte: Italia Oggi