Eventi internazionali, manifestazioni culturali, testimonial d’eccezione e interventi sull’arredo urbano: sono questi gli ingredienti della rinascita dell’Orvieto Doc 2.0. Un cocktail preparato da mani esperte, quelle dei membri del Consorzio per la tutela dei vini Orvieto DOP e del Rosso Orvietano che, a breve, traslocherà nei locali del palazzo del Gusto. Un edificio storico che – come fa sapere il sindaco Giuseppe Germani diventerà il palazzo del Vino e sarà completamente dedicato al nettare degli dei, un prodotto naturale che da sempre si associa, anche nel nome, alla città della Rupe. A spiegare il nuovo corso dell’Orvieto DOP è il presidente del Consorzio, Vincenzo Cecci.
Rilancio: “Abbiamo messo a punto – afferma – una, serie di iniziative per far parlare l’Italia, e non solo, di questo inestimabile patrimonio della nostra terra. Il nostro è uno dei rari casi al mondo in cui il vino si chiama come la città e dunque il loro rilancio non può che andare avanti in modo sinergico e parallelo. Il progetto integrato, a cui stiamo lavorando, passa attraverso la, collaborazione delle istituzioni, così come degli operatori economici, degli albergatori e dei ristoratori. Anche perché la cultura enologica si intreccia a doppio filo con quella del gusto e del buon mangiare. In questa prospettiva utilizzeremo le provvidenze e le risorse che ci mette a disposizione la normativa regionale, nazionale ed europea”.
Il Consorzio del vino intende fare le cose in grande. E già, si pensa – come ricorda il presidente – “a degli eventi negli USA, ma anche in Germania, in Canada e nel Regno Unito”. Top secret sul calendario degli eventi che prenderanno il vi a dalle prossime settimane. Ma intanto spuntano le prime “chicche”. Entro la fine dell’anno ci saranno 4 appuntamenti da non perdere tra Orvieto e Roma che avranno un grande impatto mediatico.
I dati. Sono 102 i soci del Consorzio che, solo nel 2015, hanno prodotto qualcosa come 113.000 ettolitri di vino. Si parla di un numero che oscilla tra i 13 e i 14 milioni di bottiglie che portano il nome di Orvieto nei 5 continenti. Il Consorzio rappresenta oltre il 90 per cento della produzione di Orvieto DOP e Rosso Orvietano DOP. Il Classico DOP si estende solo a Orvieto e in alcuni comuni dell’Orvietano mentre per l’Orvieto DOP la mappa si allarga e comprende anche alcuni centri limitrofi del Lazio. Per l’esattezza si tratta di 13 comuni in Umbria e 5 in provincia di Viterbo, per 46 chilometri di lunghezza e 16 di larghezza. Da segnalare infine che sono 23 le cantine socie in zona e 10 quelle fuori zona.
Fonte: Corriere dell’Umbria