Il consumo di olio di oliva cresce in misura esponenziale nei mercati di nuova introduzione quando da semplici importatori si trasformano in produttori, evidenza confermata recentemente paesi come il Brasile, la Cina e l’Arabia Saudita. E infatti una ricerca di Gea Iberia sottolinea che ben l’83% del consumo mondiale di olio di oliva avviene nei paesi produttori.
Questo dato, perciò, non deve destare preoccupazione per i Paesi produttori storici come l’Italia, la Spagna e la Grecia (ma anche Tunisia e Siria): il fatto che altri paesi si dedichino all’olivicoltura non è una minaccia, al contrario un’opportunità per incrementare l’export. Insomma, più si produce olio di oliva nel mondo più se ne consuma. E più se ne consuma, più se ne esporta. Con tutto vantaggio per i paesi che possono offrire prodotti sicuri e di alta qualità.
Fonte: Italia Oggi