Un progetto ambientale senza precedenti lanciato dal Consorzio di tutela del Lugana DOP con il sostegno della Regione e dei cinque Comuni dell’area di produzione. Mai più come a Peschiera lo scorso inverno, quando vennero abbattuti gelsi secolari per fare spazio a nuovi vigneti. Mai più alberi sacrificati sull’altare del Lugana: ogni esemplare estirpato per creare nuovi filari verrà reimpiantato a spese delle aziende vinicole su un terreno proprio o pubblico, in convenzione con le associazioni di florovivaisti di Brescia e Verona. Questo il progetto presentato ieri dal Consorzio di Tutela del Lugana, e che presto coinvolgerà tutti gli associati (quasi 150 aziende tra cantine e produttori) in tutti e cinque i Comuni della DOP: Desenzano, Lonato, Pozzolengo, Sirmione e Peschiera.
Funziona così: le aziende associate si impegnano, in caso di interventi che comportino l’eliminazione di alberi preesistenti per far spazio ai vigneti, al reimpianto di un pari quantitativo di alberi su terreno privato o pubblico, in collaborazione con i Comuni. Il progetto è stato presentato alla Torre di San Martino, il centro focale del nuovo Plis «Parco della Battaglia» previsto nel nuovo Pgt del Comune di Desenzano: 5 milioni di mq di area di tutela di cui circa il 50% vitata a Lugana. Un progetto a quanto pare unico in Italia, così come è ancora unica l’ascesa del Lugana: solo nel 2015 ne sono stati piantati 139 ettari. Dal 2008 sono quasi raddoppiati: erano 831 ettari (per 7 milioni e mezzo di bottiglie), oggi sono 1431 (per 14 milioni di bottiglie).
Fonte: Brescia Oggi