Creare nuove cooperative costituite da migranti e disoccupati, rimettere a coltura i terreni abbandonati e aumentare la produzione di Cinque Terre Sciacchetrà DOP: è il nuovo progetto del Consorzio che punta a rilanciare sul mercato il pregiato passito, un vino di nicchia, noto in tutto il mondo ma difficilmente commerciabile a causa delle produzioni limitate, solo diecimila bottiglie all’anno.
«Vogliamo un prodotto di alta qualità, oggi le aziende sono piccole per essere competitive – dice Heydi Bonanini presidente del Consorzio Cinque Terre Sciacchetrà – l’obbiettivo è quello di prendere le terre incolte per portarle a frutto e darle in gestione a una sorta di cooperativa mista tra migranti, persone disoccupate e in difficoltà. L’età media dei nostri produttori è di sessant’anni, servono forze nuove e giovani per rimettere al centro l’agricoltura e la nostra cultura, chi si identifica proprio con lo Sciacchetrà. Un vino di grande eccellenza, al quale vogliamo dare un ruolo fondamentale nel circuito dei passiti più blasonati per fare entrare nel marketing nazionale anche questa piccola realtà».
Il Consorzio ha già stipulato una convenzione con la Curia della Spezia, dalla quale ha ottenuto in gestione 7mila metri quadrati di terreni nel Comune di Riomaggiore, ed è in trattativa con il Parco nazionale delle Cinque Terre che a settembre cederà in comodato altri appezzamenti di terreno. «L’Italia è la prima produttrice di passito a livello Europeo, la nostra grande sfida è quella di riuscire ad “invadere” questo comparto – aggiunge Luciano De Battè vicepresidente Consorzio – Le Cinque Terre sono apprezzate e conosciute in tutto il mondo per la storia secolare che il nostro paesaggio racconta. Il settore turistico e il comparto agricolo devono essere integrati e procedere in sinergia, in questo modo possiamo fare crescere il territorio, ma servono politiche mirate. Da tempo aspettiamo il bando per la costruzione dei muri a secco, ma la procedura crea difficoltà ai coltivatori, soprattutto i privati e i più anziani, invitiamo alle 5 Terre l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai, per conoscere il nostro territorio con le sue bellezze e difficoltà».
Fonte: Il Secolo XIX