La Germania è il primo importatore mondiale di vino e spumante, ma inizia male il 2016: nel solo primo trimestre gli acquisti tedeschi hanno subito una contrazione del -9% attestandosi intorno ai 3,4 milioni di ettolitri (contro i 3,8 nel gennaio-marzo 2015) e in valore la riduzione è del -7% con una spesa di 537 milioni di euro contro i 577 del primo trimestre dello scorso anno. Il dato ha messo in allarme le cantine italiane, francesi e spagnole che nel mercato tedesco realizzano i maggiori fatturati. L’Italia registra un calo del -6,5% in volumi e -3,9% in valore di export di vino in Germania ma si conferma il primo fornitore per i tedeschi, riuscendo ad “assorbire il colpo” meglio rispetto a Francia (-11,5% in volumi e -8,6% in valore) e Spagna (-11,6% in volumi e -8,3% in valore).
Oltre al calo dell’export verso la Germania, deludono le attese anche i risultati negli USA (secondo sbocco del vino italiano): l’export oltre Atlantico è migliorato solo di un +0,2% nei primi tre mesi dell’anno nonostante i vantaggi determinati dalla rivalutazione del dollaro americano. Nel Regno Unito, terza destinazione dell’export vinicolo italiano, si è registrata addirittura una contrazione del -2%. A compensare queste perdite per l’export italiano sono stati principalmente la Francia e, in misura minore, la Svizzera: le esportazioni italiane di vino si attestano perciò complessivamente sugli stessi livelli del primo trimestre 2015 con 4,6 milioni di ettolitri e con un andamento positivo del fatturato, superiore a 1,2 miliardi di euro (+3%).
Fonte: Informatore Agrario