Ottime prospettive per l’arancia italiana che, dopo anni di crisi, dà buoni segnali di ripresa: nei primi sei mesi del 2016 si è registrato un balzo del +19,6% delle esportazioni di agrumi in associazione a una nettissima frenata delle importazioni (-37,7%), secondo i dati Istat elaborati da Fruitimprese. L’Arancia Rossa di Sicilia IGP si pone al centro di questo rilancio: “Il Consorzio costituito nel 1994 – ha dichiarato il presidente Luca Ferlito – ha potuto fare ben poco”. ma da quando è stato ufficialmente riconosciuto nel 2015 con decreto del Mipaaf “molte cose sono cambiate in positivo. Nel 2016 c’è stato un aumento del prodotto certificato commercializzato che dalle 10mila tonnellate del 2015 è passato a 16mila tonnellate“.
Certo, per garantire un prodotto buono e di qualità costante, servono infrastrutture e acqua irrigua nei mesi estivi: “Noi rifiutiamo l’assistenzialismo, ma chiediamo assistenza tecnica, tecnologica, tecnico amministrativa e chiediamo che la ricerca sulle nuove varietà continui”. Un altro dei problemi del territorio è legato anche all’associazionismo, e il Ministro Martina non a caso ha ricordato: “Quella delle organizzazioni dei produttori è una questione fondamentale. Siamo di fronte ad alcuni cambiamenti profondi del rapporto tra agricoltura e i mercati: crisi dei prezzi dovute anche alle calamità atmosferiche e ai cambiamenti climatici ormai non straordinari, impongono di organizzare meglio l’offerta e organizzare chi vive di agricoltura”.
Fonte: Agrisole – Il Sole 24 Ore