La filiera agrumicola fa quadrato per contrastare una crisi che dura da anni. Aggravata dal virus «Tristeza» che in Sicilia ha già infettato oltre 32 mila ettari e 15 milioni di piante, costringendo gli agricoltori colpiti a estirpare. Da qui il Tavolo tecnico convocato al Ministero delle Politiche agricole, presieduto dal sottosegretario Giuseppe Castiglione, con i rappresentanti di regioni, organizzazioni agricole e cooperative, imprese di trasformazione e commercializzazione. Un incontro dal quale sono uscite le linee di indirizzo per un piano strategico di rilancio del settore. Che prevede lotta alla diffusione della malattia, conlacreazione diunastrutturadi ricerca specifica gestita dal Crea; ripristino del potenzialeproduttivo con nuovi impianti su 35mila ettari e un tasso di ricambio di 5mila ettari l’anno, facendo leva sui Programmi di sviluppo rurale e l’Organizzazione comune di mercato dell’ortofrutta; promozione e azioni coordinate con la grande distribuzione. Un piano, sottolinea il ministero, che potrà contare su «strumenti per la tutela del reddito dei produttori agricoli grazie all’abbassamento della pressione fiscale, determinata dalla cancellazione l’anno scorso di imu e irap, cui si aggiunge quest’anno l’azzeramento dell’Irpef».
Per rilanciare l’agrumicoltura incrisi «un’attenzione particolare verrà data al sostegno delle produzioni biologiche». E una maggiore aggregazione dell’offerta in Organizzazioni di produttori, insieme all’approvazione dell’Organismo interprofessionale da parte della Conferenza Stato-Regioni, assumeranno un «rilievo fondamentale per imporre il cambio di passo necessario». Intanto, il ministero farà pressing su Bruxelles, con Francia e Spagna, chiedendo alla Commissione Ue un intervento dedicato agli agrumi che preveda ulteriore sostegno a estirpazione e reimpianto. «Siamo alle porte della stagione diraccolta degli agrumi – ha commentato il ministro, Maurizio Martina – e abbiamo voluto impostare un metodo dilavoro condiviso conla filieraper azioni coordinate e unitarie a sostegno del reddito dei produttori. Nell’ultima legge di bilancio siamo intervenuti conun taglio ditasse che interessain particolare gli agricoltori con coltivazioni arboree importanti come gli agrumeti. Per un’azienda agrumicola di 14 ettari parliamo di un risp armio fiscale su due anni che supera i 27mila euro».
Fonte: Il Sole 24 Ore