La Mortadella Bologna IGP vive un vero e proprio momento di trionfo: immancabile alle feste eleganti, abbinata a Champagne e grandi vini, i ristoranti blasonati e gourmet ne consigliano qualità pregiate e i dietologi ne assolvono le caratteristiche. Non solo: il mercato del salume in generale perde colpi mentre la Mortadella Bologna IGP trionfa insieme al Prosciutto di Parma DOP e al Prosciutto di San Daniele DOP. L’opera di promozione del Consorzio della Mortadella Boglogna IGP dedicato a questo insaccato e presieduto da Corradino Marconi, sta funzionando: «Abbiamo conquistato il Centro Nord, ora puntiano al Sud. Un passo alla volta conquisteremo il mondo. Il mercato dei salumi perde più del tre per cento, mentre la Mortadella Bologna IGP registra un +1,2% di valore e un +1,7% relativo al volume di affari. Parliamo di un mercato totale di 550 milioni di euro. La mortadella non IGP invece perde il -7%. Infatti, qualche mese fa soltanto il 38% delle mortadelle che si vendevano era IPG: adesso, invece, siamo al 50%».
Ma a cosa è dovuto questo exploit? «Abbiamo cercato di far capire al consumatore che certi luoghi comuni, erano del tutto sbagliati. Per comunicare correttamente siamo partiti da un assunto a mio avviso imprescindibile: la trasparenza a partire dalla chiarezza della ricetta. La mortadella è sempre stato un prodotto goloso e amato, ma mancava qualcosa per far capire che si poteva produrla `più leggera’ in linea con le esigenze moderne. E quindi, l’abbiamo alleggerita: i benefici sono stati immediati».«Oggi la produzione si è attestata sui 40 milioni di chili all’anno. Il trend di crescita è stato confermato da una grande manifestazione come `Mortadella Bo‘: all’agenzia che organizzava l’evento, abbiamo detto che gli stand dovevano irradiare luce e permettere di vedere da vicino il prodotto e lo scenario costituito dai palazzi di Bologna. Così sono state vendute 10mila rosette e sono stati battuti 150mila scontrini». Nel luglio 2017, inoltre, sarà pronta la fabbrica della Mortadella: «Aprirà Fico a Bologna: all’interno di questo complesso stiamo già realizzando la nostra fabbrica tutta a vetri dove sarà possibile per i giovani osservare dall’alto al al basso la lavorazione dell’insaccato».
Fonte: Il Resto del Carlino