L’Aceto Balsamico di Modena IGP torna all’attacco in Germania. La Corte d’appello tedesca di Karlsruhe, con sentenza di secondo grado, ha riformato la sentenza emanata lo scorso anno dal tribunale di Mannheim. In sostanza ha ritenuto che l’aggettivo “balsamico” non sia di uso esclusivo dei produttori aderenti al Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena IGP. «Una sentenza deludente – argomenta il Consorzio di tutela – che banalizza il complesso apparato di motivazioni della sentenza di primo grado limitandosi a fornire un’interpretazione di alcuni principi di diritto comunitario».
Ma la sentenza non è definitiva e si dovrà attendere ancora qualche mese prima di conoscere l’epilogo della questione. Il Consorzio ha infatti depositato l’atto di ricorso presso la Suprema corte tedesca chiedendo la riforma totale della sentenza e l’eventuale rinvio alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. «Siamo sereni – sostiene Federico Desimoni, direttore del Consorzio – perché riteniamo di avere argomentazioni estremamente forti e siamo certi che, sia la Suprema corte tedesca che la Corte di giustizia europea, riconosceranno i nostri diritti tutelando il mondo produttivo e quello dei consumatori di tutta Europa».
L’aceto Balsamico di Modena Igp è commercializzato in 120 Paesi, con una produzione di 90 milioni di litri, di cui il 9o% all’export. Sono coinvolti 107 cantine e 157 confezionatori per un fatturato di 700 milioni. Lo scorso novembre il tribunale tedesco di Mannheim aveva dato ragione al Consorzio in un giudizio civile che l’opponeva alla società tedesca Balema. Questa è poi ricorsa in appello bloccando l’esecutività del provvedimento emesso dal tribunale.
Ma non è finita: il Consorzio ha depositato le proprie ragioni in vista dell’udienza del prossimo febbraio per la procedurale giudiziale avviata dal distributore tedesco di condimenti Kuhne: quest’ultimo intende difendersi dopo diverse diffide del Consorzio Aceto Balsamico di Modena IGP che gli intimavano di sospendere la conmmercializzazione di aceto con l’aggettivo “balsamico”, di proprietà del Consorzio stesso.
Fonte: Il Sole 24 Ore