Ieri a Bondo in occasione della preassemblea, i soci del Consorzio Volontario di Tutela del Formaggio Spressa delle Giudicarie DOP hanno approvato all’unanimità il solo punto previsto all’ordine del giorno: si trattava di sottoscrivere quanto già concordato dal direttivo, triplicare cioè la quota destinata ai trasformatori che passa così da 5 a 15mila euro. Legittimata l’azione del Consorzio dicendo che «tale organismo è fatto per incentivare e valorizzare la produzione». A relazionare sull’attività è stato invece lo stesso presidente del Consorzio Mauro Povinelli, con Bruna Cunaccia e il vice presidente Alberto Ferrari tra i referenti nella confederazione i cui soci al momento risultano essere 24 oltre a Latte Trento, al momento unico socio trasformatore e ieri rappresentato da Ezio Valenti.
La Spressa delle Giudicarie DOP e che dal 2004 è stata riconosciuta è iscritta nel registro delle Indicazioni Geografiche europee, è ormai una realtà consolidata nell’ambito dell’intero panorama caseario non solo Trentino. «Di recente, per far conoscere ulteriormente il prodotto, si sta guardando anche dentro le varie scuole di ogni ordine e grado, oltre a essere presenti in occasione di fiere, mercatini natalizi», ha ribadito Povinelli, secondo cui «la qualità del prodotto ci viene ora riconosciuta a più livelli, informazione compresa, il che non è poco». Bruna Cunaccia ha invece fornito alcuni dati riguardanti l’attività: «Lo scorso anno la produzione della casa madre di Giustino ha riguardato 7mila forme, mentre nel 2017 contiamo di arrivare a quota 10 mila. E il prezzo della nostra Spressa si è ora assestato a 14 euro e 90 al chilogrammo».
Fonte: Trentino