Nel mese di dicembre 2016 Rete Rurale Nazionale ha predisposto un’analisi della situazione relativa alla spesa per i Psr della programmazione 2014-2020, con tutti i piani regionali approvati entro la fine del 2015. La Commissione Europea è al lavoro su alcune proposte relative alla revisione del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020 che potrebbe andare a incidere su stabilizzazione dei redditi, semplificazione delle procedure per l’accesso ai prestiti con strumenti finanziari UE e alcune norme in materia di giovani agricoltori. L’iter è molto lungo e non si completerà prima del 2018, ma intanto ci sono i primi dati relativa alla capacità di spesa delle regioni italiane. Si parte dal dato complessivo, con 855 milioni di euro di spese già rendicontate, dei quali 427 dalla Commissione europea.
La percentuale media di avanzamento di spesa è pari al 4% sia per il Nord che per il Sud, con buone performance a Bolzano, Trento, in Veneto e in Sardegna. La più efficiente al momento è la provincia di Bolzano, con una quota del 14,94% di fondi già spesi; segue il Veneto, con il 9,67% e la provincia di Trento, con l’8,41% della quota di spesa già effettuata. Appena fuori dal podio la Sardegna, con il 7,89% di avanzamento.
Risultati positivi anche per Umbria (6,09%), Calabria (5,28%), Sicilia (5,06%), Lombardia (4,96%) e Basilicata (4,89%). Più indietro si trovano la Puglia (4,07%), la Toscana (3,73%) e l’Emilia Romagna (3,59%). Sotto il 3% si trovano il Lazio (2,78%) e la Liguria, mentre le regioni rimanenti hanno speso meno del 2% del budget. Nel gruppo fanalino di coda ci sono le Marche (1,98%), il Molise (1,95%), la Campania (1,83%) e l’Abruzzo (1,55%) e il Piemonte (1,08%). Sotto l’1% ci sono la Valle d’Aosta (0,52%) e il Friuli Venezia Giulia (0,35%), le due quote di spesa Psr minori rendicontate al dicembre 2016.
Fonte: agronotizie.it